Collettiva Focus On Scultura
Pietrasanta, 27 novembre – 11 dicembre 2016
Valerio Berruti, Alberto De Braud, Alex Pinna, The Bounty Killart, Willy Verginer
Focus On Scultura
27 novembre – 11 dicembre 2016
Pietrasanta
Piazza Giordano Bruno 3, 55054 Pietrasanta, LU
Estate, tutti i giorni
11:00 – 13:00 / 18:00 – 24:00
Inverno, Mercoledì – Domenica
11:00 – 13:00 / 15:30 – 19:30
Con il progetto Scultura figurativa, la Galleria Marcorossi artecontemporanea di Pietrasanta, inaugura una nuova serie di appuntamenti chiamati FOCUS ON. Si tratta di momenti di approfondimento, nei quali, in un periodo di tempo limitato, la Galleria presenterà un progetto specifico di un artista o un tema di particolare interesse.
Nella Galleria di Pietrasanta, dal 27 novembre, l’opportunità di addentrarsi nel mondo e nel lavoro di cinque scultori italiani, tra i più interessanti del panorama italiano, che con materiali e poetiche diverse, affrontano tutti la tematica della figura, una figurazione che parla la lingua della contemporaneità, senza dimenticare i legami con la tradizione.
Valerio Berruti (Alba 1978), artista completo, che lavora con la pittura, il disegno e la video-animazione, ma che da ormai parecchi anni ha trasposto nelle scultura in ferro o in cemento, le figure poetiche e metaforiche dei suoi bambini, ispirandosi ai bassorilievi medioevali o creando affascinanti giochi di ombre.
Alberto De Braud (Milano 1959), che, attraverso lavori basati sulla figura stilizzata dell’uomo, realizzati in diversi metalli, indaga temi come la fragilità dell’essere umano e l’equilibrio precario tra individuo e società.
Alex Pinna (Imperia anni ‘60), deve la poetica delle sue esili figure in bronzo al maestro Alberto Giacometti, ma le interpreta con un sentire contemporaneo, alleggerite della cupa drammaticità, per acquisire una sorta di malinconico sorriso, uno sguardo tra l’ingenuo e il disincantato sulla realtà.
The Bounty Killart (Torino anni 70/80), il collettivo Torinese nato nel 2002 sui banche dell’Accademia Albertina, che utilizza il gesso e la resina per ironizzare sui tic e le debolezze della società moderna, attraverso la rivisitazione, in chiave nichilista e provocatoria, dell’immaginario artistico neoclassico.
Willy Verginer (Bressanone 1957), usa il legno e lo lavora con la tecnica tradizionale della scultura della Val Gardena,
ma applicando alle sue sculture particolari aggiunte cromatiche e inserendo oggetti stranianti, isola i suoi personaggi
in una atmosfera di dolce malinconia, di attesa, in una dimensione fatta di attualità e di magica sospensione.