Medhat Shafik sta realizzando un grande lavoro ispirato alle miniere di Piscinas in Sardegna
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21 Luglio 2021 – Tempo di lettura: 1 min – Medhat Shafik
Medhat Shafik sta realizzando un grande lavoro ispirato alle miniere di Piscinas in Sardegna
Un’opera lunga 14 metri di Medhat Shafik verrà esposta permanentemente, dal mese di settembre, al Grand Hotel Le Dune di Piscinas
Racconta Medhat Shafik del nuovo lavoro al quale sta lavorando da alcuni mesi: “Sono quattro canti epici che raccontano storie di fatica e di bellezza di questo territorio, poesie e valori cosmici impregnati dal sudore e dalla fatica delle miniere”. Le quattro opere studiate e realizzate appositamente dall’artista per il ristorante dell’Hotel Le Dune, sono infatti quattro racconti metaforici ispirati dalla terra e da questo mare forte del Sud della Sardegna. “Terra che con il sudore e la fatica dei suoi uomini ha contribuito a creare la civiltà e la potenza di grandi imperi, terra che dal suo grembo generoso ha generato carbone, oro, ferro, tesori che hanno generato a loro volta bellezza e civiltà. Mare che ha trasportato queste ricchezze nel mondo, dalle dune, attraverso i flutti, fino ad arrivare alle grandi potenze mondiali.”
Medhat Shafik racconta Piscinas, un luogo carico di storia e di emozioni
Medhat Shafik invitato a realizzare un’opera per l’hotel Le Dune di Piscinas, ci racconta come è nata l’ispirazione per il nuovo lavoro: “Le Dune a Piscinas è un luogo pieno di mistero e di energia, è un deserto davanti al mare, dove la notte è profonda, con le stelle che si possono contare ad una ad una e il cielo sembra ti possa risucchiare, tanto è vicino e profondo. Sono rimasto qualche giorno ospite di questa terra e ho sentito forte la sua energia vitale, che trabocca, legata com’è al racconto e alla storia vissuta in questi luoghi, ex miniere, luoghi di fatica ma anche di bellezza e di mistero. Qui hanno vissuto uomini che con il loro lavoro sotterraneo nel ventre della terra, sono arrivati, poeticamente parlando, all’infinito. Per parlare di questi luoghi ho fatto come un volo planare, che si è trasformato in una topologia dell’anima, come spesso accade nel mio lavoro, dove si mischiano suggestioni esterne, al mio vissuto.
Le grandi carte sono realizzate da Medhat Shafik con tecniche antiche e contemporanee
E un’opera di 14 metri di lunghezza per 90 cm, un’opera lunga non solo fisicamente ma anche metaforicamente perché racconta a tappe una storia. Le opere sono realizzate con la tecnica dell’impronta su carta di cotone, il colore è quello della sabbia delle dune e Shafik mescola i colori alle fibre di canapa, ai granelli di sabbia, ai reperti di legno, carbone, ferro, fusaggine portati dal mare. Tutti elementi che raccontano con il loro segno minimale una storia e diventano reperti metaforici delle stratificazioni di questo luogo. Il disegno aggiunge un elemento in più alla narrazione: piccole file di uomini, come formiche, attraversano questo luogo di fatica per portare civiltà e sviluppo al mondo. In fondo l’azzurro del mare che invita come un abbraccio, un liquido amniotico che ti riporta all’origine della vita.